La Sezione di Vigevano del Club Alpino Italiano ha ormai superato i 100 anni di attività, traguardo importante che non si è certamente raggiunto per caso.
Ad oggi, infatti, può essere considerato il club a scopi sociali più longevo della città.

Dalla sua costituzione ai giorni nostri, la sua attività, principalmente basata sull’alpinismo e sull’arrampicata, è cresciuta e si è diversificata tra gite sociali, escursionistiche, turistiche con sci di fondo, con ciaspole, con biciclette, organizzate con diversi livelli di difficoltà così da poter permettere a tutti di conoscere ad assaporare la bellezza della Montagna. Ma non solo, la nostra sezione ha sempre partecipato attivamente alla vita della nostra città, organizzando tante serate molto interessanti con la presenza di alpinisti, fotografi, appassionati e tanti altri professionisti della montagna.

Nel 1921 nella nostra città un esiguo gruppo di appassionati della montagna, ricordiamo Guido Ardito, Mario Botto, Giuseppe Busso, Pietro Redaelli, Guido Saracco e Natale Zerbi, inoltrarono la richiesta di costituzione della Sezione di Vigevano alla Sede Centrale. La risposta fu positiva e nel gennaio del 1922 venne tenuta la prima Assemblea alla presenza di 50 Soci che approvò il seguente Ordine del giorno:

L’Assemblea della Sezione di Vigevano del Club Alpino Italiano, udita la lettura dello Statuto presentato dai promotori, approva i ventun articoli che compongono lo Statuto e passa alla nomina delle cariche sociali.

Quale presidente venne designato il rag. Guido Saracco. Al 31 dicembre del 1922 i soci risultavano 122 ordinari, 29 aggregati e 1 vitalizio.

Nel 1974 inoltre ha fondato la Scuola di alpinismo e sci-alpinismo Val Ticino, primo esempio di Scuola Intersezionale. Nella nuova sede inaugurata nel 2012 ha approntato, tra l’altro, una sala attrezzata per l’arrampicata indoor, frequentata, oltre che dai Soci, anche da Scuole cittadine con la presenza di Istruttori dedicati, una sala conferenze, una biblioteca con volumi specialistici, una saletta lettura, aperta anche ai non soci.

100 anni di testimonianze e immagini per raccontare la storia della nostra Sezione.

Storia del rifugio città di Vigevano

Il rifugio venne inaugurato il 6 luglio del 1947 alla presenza del presidente della Sezione, rag. Guido Saracco, del presidente generale del CAI e di diverse autorità civili e religiose tra le quali il Sindaco A. Bonomi e mons. Silvio Molinari della Diocesi di Vigevano. Numerosi i Soci presenti alla cerimonia. Si realizzava tra canti alpini e discorsi sul sogno degli degli alpinisti di avere un appoggio sul Monte Rosa.

La struttura originaria era quella dell’albergo Stolemberg, costruito nel 1914 e di proprietà della famiglia Grober. L’atto di acquisto venne redatto il 22 dicembre del 1946 per la somma di 3.800.000 lire. Fu un notevole sacrificio finanziario sostenuto non solo dalla Sezione ma anche da alcuni Soci i quali sottoscrissero delle carature del del valore di 1000 lire cadauna. La guerra era terminata da poco e lo spirito di corpo dei Soci, l’entusiasmo e la collaborazione di tutti permisero anche di ristrutturare adeguatamente il rifugio.

Negli anni successivi l’immobile venne ampliato in quanto il passaggio escursionisti ed alpinisti richiedeva un maggiore disponibilità di posti letto. Il rifugio venne poi utilizzato come base per i corsi di Guide Alpine e per gli annuali accantonamenti a livello nazionale. Con la costruzione degli impianti di risalita sia da Gressoney sia da Alagna il suo rifugio perse poco alla volta il suo valore strategico, quale porta di accesso ai quattromila del gruppo dei Rosa.In compenso negli ultimi anni dopo il collegamento funiviario tra la valle del Lys con la Valsesia è diventato un punto di riferimento soprattutto nella stagione invernale assumendo sempre di più la funzione di alberghetto di alta montagna.

Nel 2002 fu stipulato un contratto di affitto e di gestione con la sezione del CAI Varallo che provvide ad una ristrutturazione parziale in considerazione delle esigenze degli sciatori. Ma le nuove e severe emanate a livello regionale in funzione della sicurezza e delle condizioni igieniche richieste per mantenere operante il rifugio, richiedevano in breve tempo un impegno finanziario tale che la Sezione di Vigevano non poteva permettersi. Nel caso di non adeguamento alle normative vigenti vi era il concreto pericolo di chiusura totale dell’immobile. A malincuore l’Assemblea dei Soci del 2010 decideva a grande maggioranza la cessione del rifugio ad una socità privata. Con il ricavato della vendita da Sezione di Vigevano provvederà all’acquisto di una sede in città con tutti i requisiti necessari allo svolgimento delle numerose attività dell’associazione e dove sarà prevista anche una palestra artificiale d’arrampicata.