Stanchi ma felici: così ci sentiamo tutti noi al termine di questo trekking in Sardegna.

Sentivamo la voglia di qualcosa di diverso rispetto alle escursioni, anche impegnative, sulle nostre Alpi.

Per questo quando il nostro socio ed amico Maurizio ci propose questo trekking, accettammo con entusiasmo.

Naturalmente qualche timore per quel che riguardava l’organizzazione, la professionalità delle guide e le difficoltà del percorso era in noi.

Perplessità che sono presto sparite quando siamo arrivati al rifugio della cooperativa Goloritze, sede della partenza e dell’arrivo, ed abbiamo conosciuto le guide che ci avrebbero accompagnati.

Abbiamo apprezzato l’amore che portavano per la loro terra, la passione per il loro lavoro e la volontà di curare e tutelare il loro ambiente. Ma ancora più importante ci ha colpiti l’orgoglio che portavano per le loro tradizioni ed il rispetto per i loro padri pastori, ai quali dovevano la conoscenza del territorio.

Questo ci ha rinfrancati perché, come già sapevamo, il percorso non era dei più semplici. I sentieri erano praticamente tracce appena abbozzate e si snodavano su pietraie impervie e sconnesse, a volte su rocce calcaree aguzze e taglienti; e comunque senza una guida ci saremmo irrimediabilmente persi.

Alcuni tratti erano veramente esposti e senza la possibilità di mettersi in sicurezza.

Lungo il percorso abbiamo affrontato diverse arrampicate e numerose calate in corda lungo le falesie che hanno reso più avventuroso ed avvincente il trekking, ma che a sera si avvertivano nei nostri muscoli indolenziti.

Alla fine di ogni tappa ci attendeva però una cena a base di carne di maialino sardo o capretto, che veniva cotta posizionando delle griglie attorno ad un fuoco da campo come usano i locali. La carne era particolarmente gustosa perché proveniva da animali allevati allo stato brado dai pastori, sapori che da tempo non conoscevamo più.

Terminato il momento di relax e di familiarizzazione della cena, ci aspettava la notte in tenda. Non il massimo della comodità ma stanchi e rifocillati ci addormentavamo subito.

Cosa ricordiamo?

Paesaggi veramente mozzafiato, un ambiente ancora intatto, profumi di macchia mediterranea, calette marine appartate e con acqua limpidissima: alcune di queste raggiungibili solo da noi.

Rispetto per la cultura locale, maturata con una vita durissima in un ambiente difficile.

Ricordiamo anche il rapporto cameratesco che si è creato nel gruppo, aiutandoci a vicenda nei passaggi più impegnativi e godendoci insieme i momenti di relax.

Questi i momenti ci rimarranno impressi nel tempo e forse ci spingeranno a ripetere questa avventura.

Ecco una serie di fotografie del nostro trekking

ricovero per gli animali

spiaggia solo per noi

rifornimento della cena tramite gommone